Paolo Pietrangeli

pietrangeli

Autobiografia

Sono Paolo Pietrangeli e sono nato tantissimi anni fa grazie a un padre, Antonio, che ha sempre fatto lo sceneggiatore e il regista incomparabilmente più bravo di me.

È grazie a lui che ho imparato alcune cose fondamentali come la passione per la lettura, la dedizione al lavoro, e la voglia, anzi l’urgenza di raccontare. Raccontare comunque e con ogni mezzo di cui riuscivo ad appropriarmi.

Da sempre ho fatto l’aiuto regista prima e poi il regista dal lunedì al venerdì e il cantastorie i fine settimana.

Da sempre, cioè da più di cinquant’anni, dopo il colpo di fortuna che mi ha portato, studente tra gli studenti, a scrivere alcune canzoni che sono diventate la colonna sonora della fine degli anni sessanta. Senza dischi, senza radio, senza TV ma grazie solo alla tradizione orale, al passa parola da bocca a bocca, da persona a persona, canzoni come “Contessa“, “Rossini“, “Valle Giulia mi hanno convinto a continuare e piano piano ho registrato sedici tra LP e Cd e ho realizzato e diretto quattro film ed una serie sterminata di documentari: da Bianco e neroaGenova. Per noi“, sui fatti di Genova del 2001, a “Ignazio, una lettera filmata a mio figlio che cerca di raccontare questi quaranta anni della nostra vita.

E poi la televisione che ancora faccio e che continua a darmi la possibilità di raccontare attraverso le facce delle persone che appaiono sulle mie telecamere e a concedermi la libertà di scrivere musica come voglio io e con chi voglio e, adesso, questo non è poco.                                                    

Paolo Pietrangeli

 

Paolo Pietrangeli è una figura importante per la cultura e lo spettacolo in Italia. Non solo come cantautore ma anche come regista cinematografico e televisivo (uno dei più apprezzati degli ultimi decenni) e anche come scrittore. Nella sua lunga storia è stato anche aiuto regista di mostri sacri come Luchino Visconti, Federico Fellini, Mauro Bolognini.

Sono tante le cose da raccontare. Per questo, tra una traccia e l’altra dell’ultimo album, Pietrangeli ha infilato ricordi e aneddoti su se stesso e i suoi 75 anni. Sulla sua gioventù, sul rapporto conflittuale con suo padre, Antonio Pietrangeli, talentuoso regista; su com’è nata “Contessa”, sulla Roma di Visconti e Fellini. In sintesi, in “Amore Amore Amore, Amore un c…” confluisce tutto ciò che ha formato la sua poetica fatta di ironia (“Amore un cazzo”), giochi di parole (“La merendera”) e metafore. Storie e filastrocche divertenti (“Lo stracchino”), ma anche intrise di melodia ed emozione (“Le sirene”, “Circonferenza”).

 

Toni Verona, presidente di Ala Bianca, su Paolo Pietrangeli

Con Paolo abbiamo sempre  lavorato su ciò che ci piaceva e per più di trent’anni, incuranti dei risultati nel mercato…

Il primo suo disco che pubblicammo come Ala Bianca fu, nel 1988, “Tarzan e le sirene”. A seguire ci furono le ristampe dei suoi sei album della collana ‘I Dischi del Sole’ (tra i quali “Mio caro padrone-Contessa”). E poi  “Noi, i ragazzi del coro”, “Antologia”, “Paolo e Rita” (con Rita Marcotulli) ed il recentissimo, solo in vinile “Amore Amore Amore, Amore un c…”. Una raccolta delle sue canzoni d’amore con il divertente, ironico brano inedito che dà il titolo all’album, pubblicato soltanto in vinile perché, come mi disse lui, “finisco da dove ho iniziato”.     

Paolo era una bella persona, di quelle che si è fortunati ad incontrare nella vita… un amico di quelli che ti fanno favori senza chiedere nulla in cambio.

Spero sia sereno. Anche se un po’ incazzato perché l’hanno costretto ad andarsene…