Giorgio Conte – 2014 Cascina Piovanotto

Giorgio Conte – ‘2014 Cascina Piovanotto’, label AlaBiancaRecords/dis. Warner

A tre anni da “C.Q.F.P.” (Come Quando Fuori Piove), Giorgio Conte torna con un nuovo album.

‘2014 Cascina Piovanotto’ è un viaggio attraverso le sonorità e le poetiche amate dall’autore. Un luogo fisico, sicuramente, là, nella provincia di Asti, tra villaggi e colline Patrimonio Unesco, ma soprattutto un luogo dello spirito, una fortezza della solitudine calda ed avvolgente per il calore che ha saputo infondere nell’anima profonda di queste 12 canzoni ( 11 più una cover).

Del suo album Conte dice: “Affondato nella mia pigrizia come una ciliegia sotto spirito, circondato dalle mie canzoni, assediato dai tigli, dalle querce, dai prati e dallo stormir di fronde, nella mia cascina, lontano dalla pazza folla, tra le zolle di una terra amica, in compagnia di una bottiglia di Barbera avvolta in un lino bagnato, con pane e salame in agguato (lo divido salomonicamente coi miei cani), mentre la mia fedele squaw rassetta in cucina, sotto un cielo fresco o assolato dondolo con la mia beata solitudine“.

Un luogo che è anche uno stato di grazia, ed è anche la risposta del perché queste canzoni sono così semplici e godibili, sonore nelle note e nelle parole, con melodie che arrivano piano dagli angoli più remoti e seducono.

‘2014 Cascina Piovanotto’ è un album ‘necessaire da viaggio’, alla ricerca delle tante sonorità amate e stratificate nell’immenso patrimonio musicale di

un Giorgio Conte che affascina ironia, giocosità e sagace leggerezza.

Stringimi forte“, una sorta di lullaby che viene voglia di ricantare, “Dondolo con te” (protagonista la “benedetta solitudine”, forte del bel video di Federica Parone, poetico, geniale e innegabilmente…psichedelico),”Non mi importa se tu” ( atmosfera bandistica da festa di paese ! ), “Gli amanti” ( che fatica essere amanti, “mica è da tutti“, commenta Conte ), “E’ arrivato amore” ( Conte si ‘dondola’ da chansonnier nella sua seconda patria(Francia) e nella Russia di  Vladimir Vysotskij, “Il vecchio Pedro” ( brano-cover cantato dal primo “Quartetto Cetra”, ante Lucia Mannucci, sedimentato nella memoria fin da quando ero un infante“, dice Giorgio ), “Avevo una gran voglia” (  la realtà di un tempo diventata solo un sogno), la malinconia “La casa che abitavi tu” e  “Posso salire ?” ,poi  “Sto con te“, una sorta di trilogia dell’amore tra ironici tormenti e disincantate passioni, fino a  “L’amor no bussa“, scritta con Alessandro Fullin.

Un album così è un avvenimento da festeggiare lontano dal frastuono odierno. Ovunque si possa gustare il buon sapore delle cose perdute ( o che credevamo tali, felici di aver sbagliato)

www.giorgioconte.com