Tetes De Bois – Mai di moda – since 1992

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Ne hanno fatta di strada, nel vero senso della parola. In bici, col loro vecchio ma sempre funzionante camioncino, portando la loro musica e il loro impegno civile in ogni angolo d’Italia, suonando in tutti i luoghi possibili ed immaginabili; dalle vasche delle Otarie del Bioparco di Roma (allora si chiamava ancora Zoo), ai tapis roulant di Berlino, gli svincoli delle statali e i caselli autostradali, davanti ai cancelli delle fabbriche, in cima ai monti ed in fondo alle valli.
“Mai di moda” celebra tutto questo. Vent’anni in cui i  Têtes de Bois hanno suonato, viaggiato, sognato, costruito, ricordato.MAI DI MODA è un doppio CD  in cui sono raccolti i brani più significativi della vita del gruppo; occasione tanto più ghiotta in quanto la maggior parte della produzione discografica della band non è più disponibile in commercio.Un percorso come sempre trasversale, che dribblando l’ortodossia dell’ordine cronologico sceglie una narrazione che naviga tra gli orizzonti esplorati dalla band nel corso degli anni. Dal recente incontro con il cinema e la firma di alcune colonne sonore, alla bicicletta, oggetto/simbolo dal potenziale rivoluzionario cantato in “Goodbike”(2010), nonché protagonista del progetto (tuttora in corso) del “Palco a Pedali”, eco-concerto alimentato totalmente dal pubblico che pedala sulla propria bicicletta davanti al palco; dall’universo di “Avanti Pop”, dedicato al lavoro e ai lavoratori, che li ha portati davanti ai cancelli della Fiat di Melfi come a quelli della Atesia di Roma con storie dei cassintegrati e le proprie canzoni, al grande amore per la poesia in generale e per l’opera di Leò Ferré in particolare che nel 2002, con “Ferré, l’amore e la rivolta”, valse ai Têtes de Bois la loro prima Targa Tenco come migliori interpreti (la seconda arrivò nel 2007, con “Avanti Pop”); dai Têtes autori e interpreti del doppio CD “Pace e Male” (2004) fino a tornare indietro nel tempo al primo lavoro ufficiale “Pezzi di ricambio” (1997) e prima ancora all’epoca dell’autoproduzione, dei locali e le cantine e del loro primo concerto su un camioncino Fiat 615 acquistato da un rigattiere e piazzato sotto la statua di Giordano Bruno a Campo de’ Fiori a Roma (“E anche se non fosse amore”, 1994).

Nella doppia raccolta sono presenti:Tre inediti: “La solitudine delle idee” contenuta nel docu-film su Pietro Ingrao “Non mi avete convinto” di Filippo Vendemmiati, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2012 - sezione Giornate degli Autori;  “La canzone di Giovanni Passannante”, brano portante del film “Passannante” di Sergio Colabona (2011); “Cuore di cane”, tratta da una poesia di Antonio Porta, brano nato dagli stimoli e l’incontro con la rivista letteraria CanGura;

Tre versioni live mai incise su cd:“Il battello ubriaco” (da una poesia di Arthur Rimbaud); “L’albatros” (poesia di Charles Baudelaire musicata da Leò Ferré); “Vomito”, per anni pezzo di chiusura dei live del gruppo.

Inoltre, in alcune delle tracce si ritrova qualche vecchio amico, tra i molti e pregiatissimi artisti che nel corso di questi venti anni hanno collaborato con i Têtes de Bois come Francesco Di Giacomo, Daniele Silvestri, Nada, Paolo Rossi, Rocco Papaleo, Antonio Infantino, Ulderico Pesce, Rocco De Rosa, Canio Loguercio, Claudio Santamaria, Monica Demuru, Militant A (Assalti Frontali), Antonio Marangolo.
Il digipack e il booklet sono disegnati anche stavolta dall’illustratrice Marta Dal Prato e sottolineano la preziosità e la ricchezza di un percorso raffinato, raro e fuori dagli schemi come quello vissuto ed ora proposto nella raccolta “Mai di Moda” dai Têtes de Bois. [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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