UMBERTO BINDI – “NON È NELL’ANIMA (CHÉRI CHÉRI)”

In uscita venerdì 21 Maggio per Ala Bianca Records, una rarissima registrazione del 1991 del grande artista UMBERTO BINDI, in occasione del 19° anniversario della nascita (12 Maggio) e della scomparsa (23 Maggio):  “Non è nell’anima (chéri chéri)”.

Ala Bianca pubblica “Non e’ nell’anima (chéri chéri)”, brano sconosciuto e solo recentemente riscoperto in una rara versione demo originale del 1991. La pubblicazione in questo mese di Maggio 2021 intende celebrare la sua nascita e la scomparsa, onorando la memoria di un grande autore ed artista, fra i grandi della scuola genovese, ingiustamente dimenticato durante i suoi ultimi anni.

 

“Non è nell’anima (chéri chéri)”  è un brano solo all’apparenza semplice. Come ci si può aspettare da chi, come Bindi, ha incredibile dimestichezza con le note, si è cullati da armonie tutt’altro che scontate; passaggi originali che, anche quando arditi, non mancano di morbidezza e maestria. Il testo è scritto da Ernesto Bassignano, e analogamente alla musica si muove tra parole semplici e significati complessi, pregni di emozione, enfatizzati dalla voce e dall’interpretazione del grande Umberto.

 

Umberto Bindi – Biografia

E’ uno dei maggiori esponenti della famosa “scuola genovese”, insieme ad altri grandissimi autori della canzone italiana (Bruno Lauzi, Gino Paoli, Fabrizio De André, Luigi Tenco…).
Nato a Genova nel 1932, cresce ascoltando e studiando musica classica. Nei primi anni ‘50 inizia scrivendo musiche per commedie e operette, per poi affermarsi come autore di canzoni.
I primi veri successi nascono dalla collaborazione con il paroliere e concittadino Giorgio Calabrese (“Arrivederci”“Il nostro concerto”; “Non mi dire chi sei”, Festival di Sanremo 1961), seguiti da altre grandi collaborazioni: con Franco Califano scrive, per Ornella Vanoni, “La musica è finita”; con Gino Paoli scrive molti capolavori, tra cui il celebre “Il mio mondo”, che fa il giro del pianeta interpretato da svariati artisti, tra cui Cilla Black e Tom Jones.
Col tempo incontra sempre maggiori difficoltà nell’ambiente musicale, osteggiato e discriminato dai media per la sua omosessualità. Senza essersi mai arreso, o aver smesso di scrivere musica, si spegne il 23 Maggio del 2002, sfinito da una grave malattia.