L’Italia nelle canzoni – la storia d’Italia cantata [3CD]

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L'Italia nelle canzoni'  , AAVV, la storia d'Italia cantata, 150 anni di storia attraverso il canto sociale e popolare; 3 cd in box digipack con libretto. Selezione a cura di Cesare Bermani  e Clara Longhini, copertina di Sergio Staino

Questo box di 3 cd con 86 canzoni vuole ripercorrere i momenti più significativi che hanno condotto all’Unità Italiana e la storia dell'Italia fino ad oggi. Lo fa scegliendo il punto di vista delle classi non egemoni, proponendo un repertorio di canti popolari, sociali e di protesta al fine di delineare un 'controcanto' rispetto alla storia ufficiale. Lo fa partendo dalla Rivoluzione Francese intesa come momento di nascita della politica moderna col suo corredo di pratiche, simboli e riti, in cui il canto diventa strumento per una nuova narrazione della storia e per la condivisione di ideali politici e di riscatto sociale.
Le canzoni non fanno le rivoluzioni ma tutte le trasformazioni, gli eventi rivoluzionari sono sottolineati da una colonna sonora...
Ecco dunque il Giacobinismo e i moti risorgimentali, Garibaldi, la nascita del movimento anarchico e di quello socialista, le prime rivolte contadine, le Camere del Lavoro, la Grande Guerra, l’occupazione delle fabbriche, la nascita del Partito Comunista, il Fascismo e l’antifascismo, la Resistenza, la Democrazia Cristiana, le lotte operaie e contadine degli anni cinquanta – sessanta, il ‘68, i migranti di tutte le epoche, i giorni di Genova(2001).  Ed i nomi dei suoi eroi e martiri: Ugo Bassi, Garibaldi, Sante Caserio, Felice Cavallotti, Giacomo Matteotti, i morti di Reggio Emilia, Giovanni Ardizzone, Pinelli e Rom Tiriac…e gli anonimi protagonisti: i garibaldini di “Camicia Rossa”, i contadini de “La boje”, gli emigranti, i lavoratori del mare, i disertori della Grande Guerra, gli antifascisti ribelli e banditi, gli operai e gli studenti…
Per comprendere a pieno queste canzoni è necessario collocarlo precisamente nei vari contesti politici, storici e sociali oltre che verificarne l’adesione alla realtà concreta. Ed è questo il lavoro quotidiano all’Istituto Ernesto de Martino.
Questi canti provengono dal suo archivio sonoro e dalla storica collana di musica popolare ‘I Dischi del Sole’.
Cesare Bermani ha scelto i brani di questa antologia( soffrendo giustamente per leesclusioni), Sergio Staino ha inventato la copertina.      (Stefano Arrighetti, presidente Istituto Ernesto De Martino)

inquadramento


Dimenticare, rimuovere, negare il passato oppure celebrarlo ogni decennale con le istituzioni, le fanfare, le targhe e le corone piegandolo all’ultima polemica politica di questo nostro eterno e unico presente.
Da mesi, camminando per i portici di Torino, te li ritrovi tutti gli eroi della patria: pannelli appesi alle volte con le facce e la biografia di generali e ministri sabaudi, raffigurazioni delle più importanti battaglie dove siamo morti ma abbiamo fatto l’Italia. In piazza Carignano c’è addirittura l’orologio che scandisce il tempo che manca al 17 marzo, giorno del 150° compleanno dell’Unità, all’Evento con cui poter celebrare ma mai fare i conti.
Questo box con le sue 86 canzoni vuole ripercorrere i momenti più significativi che hanno condotto all’Unità Italiana e la storia del nostro paese fino ad oggi.
Lo fa scegliendo un punto di vista di parte, quello delle classi non egemoni, proponendo un vasto repertorio di canti popolari, sociali e di protesta in modo da delineare una sorta di “controcanto” rispetto alla storia ufficiale .
Lo fa partendo dall’inizio, cioè dalla Rivoluzione Francese intesa come momento di nascita della politica moderna col suo corredo di pratiche, simboli e riti, in cui il canto diventa uno degli strumenti per una nuova narrazione della storia e per una condivisione di ideali politici di riscatto sociale.
È forse vero che le canzoni non fanno le rivoluzioni ma non è esistito nessun processo di trasformazione dello “stato di cose esistente”, nessun evento rivoluzionario senza la sua colonna sonora.
Nelle tracce di questi tre cd troverete scandita la storia del nostro paese attraverso “il giudizio delle classi popolari”, come si diceva in un vecchio disco-spettacolo a cura di Gianni Bosio e Franco Coggiola “Il bosco degli alberi”.
Ecco dunque il Giacobinismo e i moti risorgimentali, Garibaldi, la nascita del movimento anarchico e di quello socialista, le prime rivolte contadine, le Camere del Lavoro, la Grande Guerra, l’occupazione delle fabbriche, la nascita del Partito Comunista, il Fascismo e l’antifascismo, la Resistenza, la Democrazia Cristiana, le lotte operaie e contadine degli anni cinquanta – sessanta, il 68, i migranti di tutte le epoche, i giorni di Genova.
Ecco i suoi eroi e martiri: Ugo Bassi, Garibaldi, Sante Caserio, Felice Cavallotti, Giacomo Matteotti, i morti di Reggio Emilia, Giovanni Ardizzone, Pinelli e Rom Tiriac; ecco soprattutto i suoi anonimi protagonisti, i garibaldini di “Camicia Rossa”, i contadini de “La boje”, gli emigranti, i lavoratori del mare, i disertori della Grande Guerra, gli antifascisti ribelli e banditi, gli operai e gli studenti.
Nonostante la loro complessa varietà di forme espressive (si va dal canto di tradizione contadina e popolare alla parodia, dalle canzoni di consumo, dal melodramma all’innodia partitica alla canzone d’autore) è possibile scorgere un’ unità sostanziale nel rendere manifesta la visione del mondo delle classi popolari in una determinata fase storica, un altro punto di vista. Certo per comprendere a pieno la reale portata di questo repertorio è necessario sia collocarlo precisamente nei vari contesti politici, storici e sociali sia verificarne l’adesione alla realtà concreta.
Questo è il lavoro che ci aspetta quotidianamente all’Istituto Ernesto de Martino; la maggioranza di questi canti sono stati presi dal suo archivio sonoro o dai Dischi del Sole. Chi avesse voglia di saperne di più può venire a trovarci a Sesto Fiorentino o più semplicemente andare in un negozio di dischi e chiedere il catalogo dei Dischi del Sole, ristampati in cd da Ala Bianca.
Infine i ringraziamenti: a Cesare Bermani che ha scelto i brani di questa antologia soffrendo giustamente per le esclusioni; a Sergio Staino che ci ha inventato la copertina.
A Franco e a Ivan

Stefano Arrighetti
(Presidente Istituto Ernesto de Martino)
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